Tempo e luogo, intento personale e piano Divino si incontrano e formano un processo
in continua trasformazione.
In analogia l’aforisma che esprime che non esiste la gioia in quanto tale ma momenti di gioia che si evolvono in rinnovati stati di equilibro, riconessione, beatitudine.

 

Non facciamoci quindi ipnotizzare dai nostri stessi ideali su come il mondo dovrebbe essere,
ma cominciamo da dove i nostri piedi improntano il terreno nella quiete, nell’ ombra
di una foresta.
Possano l’arte, la scienza e la religione convergere , possano le nostre azioni ed il
nostro servizio essere inspirati per il bene di ogni essere senziente
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